A pochi km da Gela, su una collina circondata da un piccolo boschetto di pini, posto a controllo della grande piana e delle colline che la circondano, si erge una fortificazione medievale denominata Castelluccio. Da lì è possibile godere di un panorama magnifico, una visuale che a sud si spinge sino al mare e a nord verso le montagne dell’interno.
La fortificazione a pianta rettangolare stretta e allungata risale al XIII secolo, periodo in cui veniva edificata da Federico II di Svevia, sui resti dell’antica Gela, la città di Eraclea. La fabbrica venne realizzata utilizzando i blocchi delle Mura Timoleontee divenute in quegli anni, assieme ai resti dei templi greci, vere e proprie cave per l’edificazione della città voluta dallo Stupor Mundi. Non è infatti difficile trovare tra i muri del Castello capitelli o rocchi di colonne sbozzati per la realizzazione dei muri perimetrali ed interni.
L’edificio al suo interno presenta un pianoterra diviso in 5 stanze principali, con feritoie e due grandi finestroni centrali di epoca successiva. Le stanze erano in origine divise da 5 archi ogivali che avevano anche funzione di sostegno del piano superiore in cui si articolavano altre stanze. Degli archi rimane oggi una centina, sottostruttura che aveva il compito di “reggere” l’arco ogivale.
Il Castelluccio nei suoi quasi otto secoli di vita, ha subito diverse trasformazioni e fasi di abbandono. Nel XVI secolo sotto i duchi Aragona Cortes e Pignatelli l’edificio venne in parte modificato con la costruzione di un primo piano e l’apertura di grandi finestroni.