Sulla sabbia di Gela colore della paglia mi stendevo fanciullo in riva al mare, antico di Grecia con molti sogni, nei pugni, stretti nel petto. Là Eschilo esule misurò versi e passi sconsolati, In quel golfo arso l’aquila lo vide e fu l’ultimo giorno.
Così Salvatore Quasimodo descriveva le spiagge di Gela, dove il vivo sole attraverso i suoi raggi accarezza le alte dune mutevoli.
Le spiagge di Gela sono oggi da considerare un patrimonio naturalistico di straordinario valore, uno spazio immenso, circa 40 km, intervallato da scogli che come isole emergono dalla sabbia.
A caratterizzare le dune una rigogliosa vegetazione tipicamente mediterranea (macchia), oggi protetta e rivalutata dagli operatori. Tra le specie protette la ginestra bianca che nel mese di marzo fiorendo colora di bianco le alte dune.
Nell’ultimo decennio numerose specie marine sono ritornate a ripopolare le spiagge ed il mare, tra queste le velelle velelle, stelle marine e spugne di mare, segno della ritrovata salute di questo tratto di litorale.
Le spiagge di Gela sono oggi una meta ambita per gli amanti degli sport acquatici. In diversi periodi dell’anno, quando il vento di ponente soffia con particolare potenza, numerosi appassionati di kite surf si radunano sul litorale gelese, dando vita ad uno spettacolo sportivo unico in Italia. Decine e decine di vele, come ali fluttuano nel celo sferzati dal vento, si trascinano lungo il litorale su e giù attirando l’attenzione dei bagnanti.
I lidi, numerosi nel tratto di costa vicino Gela, si immergono tra le onde dunali, offrendo comodità e servizi per i bagnanti. Ma per chi ama la natura selvaggia ed incontaminata, Gela possiede più di 20 km di spiaggia libera.